Fermarsi per andare avanti

Il tema del silenzio è sempre stato importante nella storia umana. Oggi, il valore del silenzio viene riscoperto dalla persona attorniata dall’assenza dello stesso: il silenzio fisico e quello della quiete dell’animo come possibilità di posa diventano “lussi” che il soggetto deve sapere fare a se, crearsi, conquistandoseli.

Nel mezzo delle città, nel pieno delle nostre attività quotidiane, vivere il silenzio non è affatto facile: se Seneca sostiene, a ragione, che il silenzio fisico non è affatto necessario per colui che sappia ricreare quella condizione nell’intimo del proprio animo, è anche vero che fare ciò non è affatto semplice quando costretti ai ritmi lavorativi odierni, e che forse, per un paradosso solo apparente, sarebbe più semplice farsi su uno zainetto ed andare a vivere un po’ d’armonia, solitari, sulla cima di una montagna.
Da queste considerazioni nasce l’idea di portare questo argomento nelle scuole, luoghi tradizionalmente poco associati al concetto di silenzio se non inteso come punizione, oppure in ogni caso come costrizione imposta dall’insegnante nei confronti dell’alunno. Rovesciando questo punto di vista, questo progetto vuole dimostrare che in realtà parlare di silenzio, di meditazione e di consapevolezza nelle scuole secondarie di primo grado, aumenta nei ragazzi la percezione del sé e permette loro di scoprirsi naturali (e non robot!).