Curiosità

Non c’è sviluppo senza curiosità: l’uomo deve essere continuamente stimolato da delle domande che mettono in evidenza delle lacune tra le proprie conoscenze, di modo che la motivazione a colmare queste lacune si trasformi in una spinta all’azione, al fare esperienza per trovare una risposta.

Da Socrate a Danilo Dolci, diversi autori si sono soffermati sulle potenzialità delle domande e del cosiddetto “metodo maieutico”: il filosofo greco proponeva il dialogo come strumento attraverso il quale far uscire dall’allievo idee che erano già dentro di lui (maieutikè significa “levatrice”), in opposizione all’idea dominante della retorica e della persuasione che avevano l’unica finalità di imporre le proprie vedute agli altri.

In tempi recenti, nella seconda metà del XX secolo, l’educatore siciliano Danilo Dolci ha ripreso le idee di Socrate sostenendo però che il metodo maieutico non comporta una relazione unidirezionale come quella postulata nell’antica grecia (dal filosofo al suo allievo) bensì si traduce in un rapporto in cui entrambe le parti si arricchiscono vicendevolmente grazie al susseguirsi delle domande e della risposte: di fatti Dolci parlò a più riprese, nei suoi testi, di una “Maieutica Reciproca”.

Si tratta, inoltre, di un approccio particolarmente adatto per la risoluzione dei conflitti attraverso lo strumento della mediazione, la quale non propone mai una soluzione “dall’alto” ma opera affinché siano i confliggenti stessi ad arrivare ad un accordo grazie alla riscoperta di una propria motivazione interna.

Gli operatori di EssereUmani pongono queste considerazioni alla base dei progetti che quotidianamente portano avanti negli ambiti più disparati, evitando di ridursi a meri “trasmettitori di informazioni” ma cercando sempre, al contrario, di stimolare la curiosità dei bambini, dei ragazzi e (perché no) degli adulti per farli arrivare da soli a delle conclusioni che non erano mai state adeguatamente stimolate. La vocazione di EssereUmani è quella di promuovere, a tale scopo, l’esperienza diretta e il coinvolgimento attivo delle persone, evitando il più possibile le lezioni frontali e l’apprendimento nozionistico.

Solo chi è curioso, in definitiva, impara.

E solo chi impara è in grado di costruire qualcosa (“essere mani”) partendo dalle esperienze che ha fatto.