Consapevolezza

Essere consapevoli significa porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non-giudicante.

La persona in questo modo può, in ogni momento, ascoltare ed osservare le proprie emozioni, le proprie sensazioni fisiche, accettando i propri pensieri così come sono senza giudicarli, senza cercare di modificarli né bloccarli e senza reagire agli stessi.

La pratica dell’attenzione consapevole (anche detta mindfulness) aiuta a modificare quei comportamenti reattivi, automatici edistruttivi che spesso vengono adottati nella vita quotidiana, con scelte consapevoli ed appropriateal contesto. Ciò si realizza attraverso tre abilità fondamentali, che vengono apprese e coltivate con la pratica quotidiana della meditazione.

  • Apprendere ad ancorarsi al momento presente, invece di essere coinvolti dalle emozioni catastrofiche, depressive o di bisogno compulsivo.
  • Apprendere a riconoscere i pensieri in quanto tali, e a non considerarli dati di fatto.
  • Superare la tendenza all’evitamento esperenziale, caratterizzato da atteggiamenti di fuga e di rifiuto nei confronti dei propri pensieri, emozioni e sensazioni fisiche.

Essere in uno stato di consapevolezza vuol dire portare un’attenzione focalizzata, intenzionale e non giudicante, all’esperienza del momento presente, che permetta di fotografare e cogliere la propria esperienza ai vari livelli: sensazioni, emozioni, pensieri. Lo sviluppo della capacità di sintonizzarsi con il tempo presente permette di costruire un senso di stabilità e sicurezza, come una finestra da cui guardare al mondo delle cose, delle relazioni, senza esserne travolti.

Situazioni difficili, momenti di conflitto, di paura o di ansia, fanno parte della vita, ciò che diventa possibile è imparare a scegliere la risposta migliore, invece di subire o essere controllati da pensieri, sensazioni, emozioni.

Il silenzio favorisce lo stato di consapevolezza perché diventa strumento che produce calma, rispetto, pace e ascolto di sé e dell’altro.